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Fruibili le chiese di S. Antonio, SS. Trinità e Gipsoteca Enrico Quattrini

Pubblicato il 23 dicembre 2023 • Cultura , Turismo

Durante il periodo delle festività, venerdì, sabato e domenica e nei giorni festivi saranno accessibili le due chiese della SS Trinità e di S. Antonio, entrambe nei pressi di Porta Catena, una delle porte del secondo cerchio delle mura cittadine ed entrambe divenute sede della Gispoteca Enrico Quattrini (www.enricoquattrinitodi.it), il cui sito è raggiungibile tramite qrcode anche dalle bussole di ingresso.

La chiesa di S. Antonio Abate, che in origine era un oratorio al servizio dell’annesso Ospedale, eretto e fondato dalla Confraternita dei Calzolari, è documentata dal 1360.
La grande Pala al centro dell’altare maggiore, raffigurante Sant’Antonio, protettore degli animali, in atto di onorare la Vergine col Bambino assieme ai santi Crispino e Crispiniano, protettori dei calzolai, è attribuita a Bartolomeo Barbiani, mentre la realizzazione della volta, suddivisa in tre campate, è frutto della collaborazione tra il Barbiani e il pittore tuderte Andrea Polinori. Entrambe le opere risalgono alla fase di rifacimento dell’edificio ecclesiastico, terminato nel 1629.

La Chiesa ospita il nucleo principale dei gessi e delle terrecotte di Enrico Quattrini (1863-1950), esposti in un percorso che, secondo un criterio cronologico, documenta la lunga carriera dell’artista, dalle prove giovanili alle creazioni concepite all’apice del successo.
Parte integrante della raccolta sono i gessi, alcuni dei quali di notevoli dimensioni, conservati nella vicina Chiesa della Santissima Trinità, dove la disposizione delle sculture tende a ricreare la suggestiva atmosfera dell’atelier dell’artista.

La Chiesa della Santissima Trinità, ultimata nel 1536, fu sede, sin dall’origine, della Confraternita laica della Santissima Trinità. Alla Chiesa fu annesso, nel 1561, un monastero, presso cui si insediarono le monache agostiniane.
Restaurata nella forma attuale nel XVIII secolo, fu decorata a tempera dallo spellano Carlo Lamparelli che vi dipinse, nella volta, La Trinità, la Madonna, San Fortunato, San Vincenzo Ferreri e gloria di angeli musicanti.

La chiesa era dotata di tre altari: sul maggiore era collocata una tela raffigurante la Santissima Trinità, attribuita a Giovanni di Pietro detto Lo Spagna; i due laterali erano ornati rispettivamente da una Sacra Famiglia e san Giovannino, di Francesco Mancini, e da una tela con Sant’Agostino e santa Monica, attribuita a Giacinto Boccanera, oggi conservate nella Pinacoteca Civica.
A seguito delle vicende di età napoleonica, il monastero e la chiesa furono soppressi e gran parte dei beni alienati. Nel 1841 vi fu istituito l’Asilo per le giovani di Todi, con lo scopo di ricoverare, mantenere ed educare le più bisognose. Divenuto proprietà comunale dopo l’Unità d’Italia, fu per lungo tempo, intorno agli anni ’50, sede della Scuola elementare della SS Trinità.

La Gipsoteca Enrico Quattrini è il frutto di un accurato intervento di recupero che ha interessato sia gli spazi espositivi, ovvero le Chiese, sia il materiale in esse contenuto, la collezione di studi, bozzetti e modelli in gran parte provenienti dallo studio romano dello scultore, donate al Comune di Todi dai familiari dell’artista.